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ATTENZIONE :

Quando utilizzate il JET STIK indossare SEMPRE le protezioni ottiche , acustiche, respiratore, e guanti.
ASSICURARSI che l’acqua scorra sempre dal tubo di scarico quando il JET STIK è in funzione
NON UTILIZZARE MAI acetilene o metano per il funzionamento del JET STIK
UTILIZZARE sempre con ventilazione adeguata
TENERE LONTANO da combustibili mentre in uso.
PRESCRIZIONI DI SICUREZZA :

Lavorare con il granito o altre pietre è pericoloso. Lavorando con JET STIK vi assumete tutti i rischi conosciuti ed associati alla lavorazione della pietra, polvere, gas propano, ossigeno, acqua e forza di gravità.

Il JET STIK genera una rumorosità molto intensa che può causare danni all’udito. Protezioni auricolari devono essere utilizzate sia dall’operatore che dalle persone a lui vicine.

Respirare polvere di granito o altre pietre può provocare la silicosi o altre malattie dell’apparato respiratorio che potrebbero essere fatali. Utilizzando il JET STIK bisogna indossare una maschera di protezione.

Il JET STIK sviluppa alte temperature, queste possono provocare ustioni o dare origine a principi di incendio. Tenere i combustibili lontani dall’area di lavoro. Indossare guanti ed un abbigliamento adatto.

Il JET STIK utilizza acqua per il raffreddamento delle sue parti interne, lo scarico d’acqua può rendere scivolosa la superficie su cui si lavora. Assicurarsi di stare in un’area stabile e non scivolosa quando utilizzate il JET STIK.

Utilizzando il JET STIK scaglie di pietra rovente possono propagarsi in tutte le direzioni. L’operatore e le persone a lui vicine devono indossare una protezione per gli occhi ed il volto, e un abbigliamento adeguato.

Le scaglie roventi possono dare origine a principi d’incendio, tenere le sostanze infiammabili lontane dall’area di lavoro. Non appena avete terminato di lavorare con il JET STIK assicurarsi che nell’area circostante non vi siano dei principi d’incendio.

Con il JET STIK non utilizzare acetilene (C2 H2) oppure gas metano, l’utensile è progettato per funzionare con gas propano (C3 H8) e ossigeno (O2). Altri gas possono causare situazioni di pericolo oppure risultati scarsi o entrambe.

Al fine di evitare fratture della pietra, far scorrere l’acqua dell’ugello di scarico direttamente sulla pietra. Anche se l’acqua scorre sulla pietra questa può spaccarsi e cadere dal piano di lavoro, e causare infortuni. Indossare sempre calzature di protezione e collocare la pietra su un piano stabile prima di iniziare a lavorare.

Se non desiderate correre rischi allora non utilizzate il JET STIK

Se scegliete di utilizzare il JET STIK vi assumete tutti i rischi connessi al suo uso, sia che questi rischi siano indicati nel manuale d’istruzioni o meno. E fatto obbligo al proprietario del JET STIK di fornire queste istruzioni a chiunque utilizzi l’utensile, e di fornire all’utilizzatore protezioni ottiche e acustiche ed un respiratore.

E’ vostro preciso dovere di ispezionare il JET STIK, gli ugelli e i manometri prima dell’uso.

Per istruzioni in altre lingue consultate la nostra pagina web all’indirizzo www.jetstik.com oppure telefonateci al numero 001-603-3232323 oppure al fax 001-603-3232322.

Le persone o entità coinvolte nella produzione del JET STIK e questo manuale di istruzioni non sono responsabili.

DESCRIZIONE

La torcia a mano del JET STIK è un vero e proprio razzo in miniatura raffreddato a mano.

Ossigeno ad una pressione di 3,4 bar e propano ad una pressione di 2,7 bar sono iniettati nella camera di combustione della torcia. Questi gas bruciano completamente all’interno della camera ad una temperatura di 3.000 C°. I gas surriscaldati sfiammano quindi dal diaframma all’estremità della torcia ad una velocità di 1.500 metri al secondo.

E quest’alta velocità che aumenta l’efficienza del trasferimento calorico e rende il JET STIK così efficace per la lavorazione a fiamma del granito.

La fiamma è generata all’interno della torcia e non è quindi influenzabile da fattori esterni. Si può spruzzare acqua sulla fiamma senza spegnerla.

Dato che la camera di combustione potrebbe fondere se non è raffreddata in maniera adeguata con un getto d’acqua continuo, i tubi del JET STIK sono dotati di un dispositivo di sicurezza che blocca la mandata di combustibile se la pressione dell’acqua scende al di sotto di un punto predeterminato. Dato che questo è un dispositivo a pressione e non a flusso l’operatore deve accertarsi che l’acqua scorra sempre dall’ugello di scarico.

Uso del JET STIK

Allacciate il tubo dell’acqua ad una sorgente d’acqua pulita da 2,7 bar o più. L’attrezzo utilizza circa 4 litri d’acqua al minuto. Non bloccare l’estremità della conduttura di scarico.
Allacciate l’alimentatore del gas al manometro di una bombola di propano da almeno 50 kg. Bombole più piccole permetterebbero tempi di lavoro limitati. Assicuratevi che la bombola del propano sia ben fissata in modo che non si ribalti durante l’uso. Regolate il manometro a 2,7 bar. Non utilizzare mai acetilene o gas naturale.
Allacciate il tubo dell’ossigeno al manometro di una bombola di ossigeno. Assicuratevi che la bombola sia ben fissata in modo che non si ribalti durante l’uso. Regolate il manometro a 3,4 bar.
Assicuratevi che tutte le connessioni siano ben serrate. Indossate i dispositivi di protezione ottici, acustici e il respiratore.
Aprite l’acqua, assicuratevi che l’acqua esca dal tubo di scarico prima di accendere il JET STIK. Mettete la valvola di controllo in posizione START/FOLLE. Azionate l’accendino vicino all’estremità della torcia. Una volta che il JET STIK è acceso portate la valvola di controllo in posizione di RUN e iniziate a lavorare. Fate attenzione che quando porterete il regolatore in posizione di RUN l’attrezzo darà origine ad una forte spinta all’indietro.
Se possibile fate in modo che l’attrezzo non sia mai puntato verso di voi. Durante la lavorazione del granito la punta della torcia sarà in contatto con la pietra con un’angolazione da 10 a 25 gradi.

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